VEGLIA DI PENTECOSTE



Sabato 3 giugno, subito dopo la Messa vespertina delle 18.30, avrà luogo la Veglia di Preghiera in preparazione alla festività della  Pentecoste. La celebrazione si terrà nella Chiesa del Cristo Re.

"La Veglia di Pentecoste, dopo quella di Paqua è la più importante di tutto l'Annno liturgico, perché in questa notte ricordiamo la discesa dello Spirito Santo, che è già presente nel mondo e nella storia degli uomini ancora prima di Gesù. Soprattutto dopo la morte e la risurrezione del Figlio di Dio, lo Spirito Santo è il grande protagonista della storia della Chiesa e dell'umanità. Ogni volta che noi l'invochiamo, anche nella nostra preghiesa personale e non soltanto in questo momento così solenne della notte di Pentecoste o della celebrazione del Sacramento della Cresima, lo Spirito discende su di noi e ci dà quella forza per vivere da figli di Dio; ci dà quella capacità di rispettare in noi stessi e negli altri la dignità dei figli di Dio". [Gualtiero Bassetti, neopresidente della Conferenza Episcopale Italiana].

La Pentecoste è una festa antichissima di origine ebraica, la cosiddetta Festa della mietitura e dei primi frutti. Si celebrava 50 giorni (da cui il nome) dopo la Pasqua ebraica. Con essa il popolo ringraziava Dio per i frutti della terra e, più tardi, si aggiunse anche il ringraziamento per il dono della Legge mosaica, promulgata sul Monte Sinai.
I cristiani invece con la Pentecoste ringraziano Dio per il dono dello Spirito Santo. Si tratta dell'episodio raccontato nel capitolo 2 degli Atti degli Apostoli. Gli Apostoli, insieme a Maria, erano riuniti a Gerusalemme, probabilmente nella casa della madre del giovane Marco, futuro evangelista. Come da tradizione, erano affluiti a Gerusalemme gli ebrei in gran numero, per festeggiare la Pentecoste con il prescritto pellegrinaggio: "Mentre stava per compiersi il giorno di Pentecoste", si legge, "si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue di fuoco, che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme giudei osservanti, di ogni Nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita, per chè ciascuno li sentiva parlare nella propria lingua. Erano stupefatti e, fuori di sé dallo stupore, dicevano: Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com'é che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa?"